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I Mieli regionali: 1) Italia Settentrionale

Tra le regioni con più alveari c’è il Piemonte, seguita da Lombardia e Romagna. Poi nel resto d’Italia troviamo in ordine: Sicilia, Toscana, Calabria, Veneto e Campania. Questo tenendo conto degli alveari censiti. Differenze di clima, latitudine e distribuzione geografica della flora, costituiscono un importante fattore discriminante nella produzione di miele dalle varie regioni italiane. In questo e nei prossimi articoli, faremo una rapida carrellata sulla disponibilità delle piante mellifere regionali ed una panoramica sui mieli maggiormente prodotti in quei luoghi.


  • Piemonte: Le principali tipologie di miele uniflorale che si producono in Piemonte sono robinia, castagno, melata di metcalfa, tiglio, rododendro e tarassaco. Il millefiori è distinto in produzione di alta montagna, sopra ai 1.000 mt., e millefiori di montagna, fra i 500 e 1.000mt. Piu raramente troviamo altre tipologie di mieli come la melata d’abete, lavanda, ciliegio, lupinella, colza, girasole. I mieli di robinia qui sono di particolare purezza dato che presentano spesso percentuali di polline quasi sempre superiori al 50% più elevate rispetto ad altre regioni, e raggiungono percentuali. In estate è comune la produzione di miele con una importante componente di melata di Metcalfa.


  • Valle D’Aosta: qui come mieli troviamo prevalentemente quelli derivati dai millefiori di montagna, dal castagno e dal rododendro produzione pero limitata alle annate climaticamente favorevoli alla produzione di nettare. Meno frequenti il miele di tarassaco, di tiglio e di melata d’abete. Si può trovare anche miele di robinia, mentre quello di castagno proviene soprattutto dalla bassa valle. Il miele di rododendro viene prodotto in alveari posizionati in quota ma spesso può essere accompagnato da nettari di piante da prati e pascoli estivi. I millefiori di montagna vengono da tutta la valle e le produzioni dipendono molto dalla stagionalità.


  • Lombardia: La zona delle Alpi è popolata tipicamente da abete rosso, larice e pino cembro, ontano mughi e ginepri. Nelle zone di pianura troviamo tarassaco, salici, nocciolo, ciliegio, sorbo, rovo, acero, ligustro, biancospino, frutteti e pruno selvatico. Dalla robinia, si ottiene il miele primario della produzione Lombarda che può presentare anche nettari di ailanto. L’erica conferisce aroma caramellato ai mieli millefiori. La produzione totale è composta per un 50% circa da millefiori, un 30-40% da robinia ed il rimanente castagno, melata, tiglio, rododendro. Più rari sono i mieli con nettari di tarassaco, ailanto, trifoglio, acero, girasole e lampone.


  • Trentino Alto Adige: E’ caratterizzato da un ambiente prettamente alpino quindi la produzione di mieli di Rododendro, Robinia, Castagno vanno per la maggiore. I mieli millefiori della regione non permettono di identificare una prevalenza di una particolare origine botanica. Tra quelli uniflorali troviamo il miele di melata, solitamente di conifere.


  • Veneto: A livello geografico troviamo un ampio spettro di climi e di ambienti che vanno dal mare all’alta montagna e di conseguenza anche flora e produzioni sono legate al clima, alla latitudine ed all’esposizione dei territori. Oltre ai mieli millefiori, che rappresentano la maggioranza della produzione regionale, si ottengono mieli uniflorali di castagno, robinia, melata di Metcalfa, tarassaco e tiglio. Occasionalmente troviamo mieli di trifoglio bianco, colza, erba medica, melo, girasole, salice, rododendro e melata d’abete.


  • Friuli Venezia Giulia: Dal punto di vista della flora utile alla raccolta di nettare e polline un grande apporto viene fornito dalle specie spontanee, che si aggiungono alle colture, predominanti in gran parte della pianura come la vite, quali acero, l’olmo, il salice. A queste si affiancano altre specie come la robinia, il rovo l’ailanto il biancospino, il ciliegio. Questa ricchezza floristica consente la produzione di mieli uniflorali e millefiori esclusivi e tipici ed altri in misura minore come trifoglio e erba medica. Tra gli uniflorali troviamo castagno, tiglio, melata da Metcalfa e tarassaco.


  • Liguria: Il territorio regionale permette la raccolta di diverse varietà di miele con il millefiori che rappresenta circa un terzo della produzione totale. Gli uniflorali si ottengono da castagno, melata, robinia, erica. Occasionalmente e localmente tiglio, rododendro, edera.


  • Emilia-Romagna: Il miele millefiori rappresenta circa metà della produzione totale, mentre gli unifloreali si ottengono da castagno e robinia, ma anche da erba medica, melata di Metcalfa. Più rarefatta la presenza, spesso miscelata ad altri nettari di tiglio, melata d’abete, erica e tarassaco, melo, colzacoriandolo.

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